venerdì 17 agosto 2007

Egoismo del Musicista

E' da un po' di tempo che volevo buttare su "carta" questo piccolo pensiero che mi è venuto alla mente nel seguire una serata di musica Jazz in un bagno della Versilia.

Mi sono come reso conto che i musicisti, non solo quelli jazz, ma in generale suonino per loro stessi, nel senso che sono come rapiti dalla musica che esce dai loro strumenti musicali, quasi per magia, e suonano, magari scambiandosi qualche occhiata tra di loro, ma.....considerando molto poco il pubblico che gli sta davanti.

Se il pubblico ci sia o no ha poca importanza. Certo un pubblico che ascolta le loro note che fluttuano nell'aria e che reagisce alle emozioni che tali note, unendosi tra di loro con sensualità, riescono a produrre negli animi, rimanda sicuramente una forza che, probabilmente, i musicisti stessi percepiscono ed accolgono con gioia. Ma loro, i musicisti, non sono lì per il pubblico sono lì per la musica!

Noto questa differenza in particolare se ne faccio un raffronto con altre forme di arte/spettacolo: un attore, un ballerino, un prestigiatore, un giocoliere, ma anche un cantante ci mostrano la loro arte, ma al contempo hanno la necessità che ci sia un pubblico con cui o interagire o comunque sia che "ascolti" ciò che hanno da dire.

Un attore non recita per sé (anche se purtroppo alcuni si auto-recitano.....addosso), un prestigiatore non può certo fare le sue magie da solo, e così via.

Questo nulla toglie ai musicisti, ma certo, credo, tolga allo......spettacolo!